E mentre dicevi – o Messaggero – a colui al quale Allāh ha concesso una grazia, ovvero la grazia dell'Islām, e a cui tu hai fatto la grazia di liberarlo dalla schiavitù – e con ciò, ci si riferisce a Zeid bin Ħārithah, che Allāh sia soddisfatto di loro - quando venne a consultarsi sul divorzio da sua moglie, Zeinab bint Jaħsh: "Resta con tua moglie e non divorziare da lei, e temi Allāh, obbedendo ai Suoi ordini e rispettando i Suoi divieti", tu nascondevi nel tuo animo, o Messaggero, ciò che Allāh ti ha ispirato, ovvero di sposare Zeinab, per timore della gente, Allāh rivelerà il divorzio di Zeid, e poi il tuo matrimonio con lei. Allāh è più meritevole di essere temuto, in questa faccenda; quando Zeid si rasserenò e desiderò divorziare da lei, te l'abbiamo concessa in sposa, in modo che non fosse un peccato, per i credenti, il fatto di sposare le mogli dei loro figli adottivi, nel caso divorziassero e trascorso il periodo dovuto; e il decreto di Allāh verrà comunque realizzato, senza che nessuno possa impedirlo né opporvisi.


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